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    Comporre la pioggia

    di Lorenzo Frizzera

    Dopo aver esplorato il Gioco della Vita di Conway in chiave musicale, mi sono accorto che alla mia composizione servivano algoritmi più complessi. Non bastava un automa cellulare totalmente deterministico: avevo bisogno di un programma che fosse in grado di disegnare il destino e la libertà di ogni nota, come due poli che si intrecciano in un cammino sonoro, così come nella nostra vita; avevo bisogno che la musica fosse una materia viva, che non obbedisse a regole statiche ma si muovesse tra necessità e possibilità.

    Pioggia digitale

    Oggi, grazie all’intelligenza artificiale, questo è diventato possibile anche per persone come me. Così ho iniziato a fare ciò che viene chiamato vibe coding, e viene aborrito da tutti i programmatori di software professionisti, ovvero creare del codice senza saperne scrivere una singola riga – in python, javascript, css, html o qualunque altro linguaggio di programmazione – ma semplicemente parlando nella propria lingua ad un computer.

    Per testare e consolidare un flusso di lavoro coerente, ho iniziato con un plugin concettualmente semplice che mi permettesse di creare una pioggia di note musicali:

    Cliccando qui sopra puoi sperimentare anche tu il plugin variando il flusso e la dimensione delle gocce così come la forza di gravità (purtroppo la pagina non è ottimizzata per cellulari e quindi è meglio se la visiti da un pc fisso).

    Questo algoritmo, così come i prossimi che creerò, non è fine a se stesso: i suoni prodotti sono materiali grezzi, elementi che dovrò ricomporre, tagliare e innestare. Per dare forma alla mia visione musicale infatti ho bisogno di interfacce simboliche: strumenti che non siano solo tecnici, ma allegorici. In sostanza, plugin musicali capaci di incarnare una visione, un concetto, un’idea.

    Il mistero della divisione

    In questo caso ho dato forma a una pioggia digitale per via dell’evoluzione della storia su cui si basa la mia composizione musicale. La protagonista è la farfalla Ku, caduta con un meteorite sul pianeta di Solaria. Ku porta con sé la complessità dinamica della vita, intesa come armonia tra consonanza e dissonanza, ciò che nel mio approccio alla teoria musicale ho definito come accordo Sigma.

    Il suo viaggio di esplorazione su Solaria la conduce incontro a due forze ostili: la pioggia e il vento. Ciò che però osserva è un fenomeno misterioso: la pioggia non cade in modo uniforme e il vento non soffia ovunque nello stesso modo. Entrambi sono divisi, come se appartenessero a due mondi paralleli.

    Ku osserva che da un lato si dispongono cinque note bianche del pianoforte e dall’altro cinque note nere: due correnti distinte, due flussi separati che non si toccano. La farfalla, che non conosce il motivo di questa divisione, ne rimane sorpresa e spaesata. Per lei tutto ciò che vive dovrebbe fondersi, contaminarsi, dialogare. E invece qui si trova di fronte ad una logica nascosta, a una barriera invisibile che non comprende.

    Pioggia acustica

    Se le cinque note nere (la scala pentatonica di Gb) hanno un suono digitale, prodotto dal plugin che ho creato, le cinque note bianche (la scala pentatonica di C) hanno un suono acustico; sono infatti suonate al pianoforte.

    Per creare questo suono ho applicato del nastro di carta alle note che dovevano risuonare e poi ho suonato direttamente i martelletti e la cordiera con le mani:

    Poi ho suonato la cordiera anche con altri battenti: bacchette di legno e di plastica, spazzole di metallo, ecc.

    Mi ero anche ripromesso di registrare due chitarre eoliche, lasciando che fosse il vento a far vibrare direttamente le corde sui due gruppi di note. Tempo fa avevo fatto degli esperimenti promettenti. Pensavo avrei potuto registrare con due microfoni a contatto per evitare il rumore del vento:

    Purtroppo però devo arrendermi al fatto che da molti giorni il meteo non offra un vento superiore ai tre nodi: una forza del tutto insufficiente per realizzare il mio intento.

    Dunque non mi resta che assemblare in modo creativo il materiale generato, affinché i due flussi — quello acustico e quello digitale — emergano alternandosi e, alla fine, si intreccino fino a scontrarsi in un unico suono caotico e indistinguibile.


    Per ascoltare e conoscere le prime due parti della mia composizione puoi vedere su YouTube i relativi video:

    01 – Il gioco della musica: vincere o giocare?

    02 – Il gioco della musica: ho creato una composizione palindroma

    Oppure ascoltarla direttamente su Spotify: